Vinitaly 2021 chiama gli espositori: conferma partecipazione entro l’1 marzo

Email degli organizzatori per firmare il regolamento aggiornato dell’evento in programma a giugno

Attraverso un’email inviata in mattinata a tutti gli espositori, lo “Staff di Vinitaly” conferma l’appuntamento al 54° Vinitaly, programmato da Veronafiere in ultima istanza dal 20 al 23 giugno 2021.

«Un periodo – chiarisce la missiva – che crediamo garantirà lo svolgimento, in assoluta sicurezza, di una manifestazione molto attesa a livello internazionale».

Certo, sappiamo che si tratta di un periodo complicato per tante aziende, ma siamo sicuri che Vinitaly 54° Edizione si ricorderà come il momento della ripartenza per tutto il settore, con nuove, tante, soddisfazioni».

Prosegue la mail inviata a tutti gli espositori: «Vinitaly, come le vostre aziende, non si è mai fermato, e le attività, i nuovi progetti stanno prendendo forma con rinnovato entusiasmo e una gran voglia di ripartire insieme».

Sul fondo della comunicazione, l’invito ad accedere all’area riservata, in cui poter trovare il «Regolamento aggiornato». Lo staff di Vinitaly chiede la consultazione del documento e l’accettazione dei termini «entro il prossimo 1 Marzo 2021, per poter confermare la partecipazione alla manifestazione».

UN SETTORE IN CRISI PROFONDA

L’invito agli espositori pone l’accento sul tema della crisi del sistema fieristico, causato dall’emergenza Covid-19. Risale alla metà di gennaio 2021 l’allarme lanciato proprio da Maurizio Danese, presidente dell’Associazione esposizioni e fiere italiane (Aefi) e numero uno di VeronaFiere.

«Le fiere, assieme ai congressi, rappresentano il settore italiano che secondo il Cerved ha sofferto di più nel 2020, con perdite del fatturato attorno all’80%. Da epicentro dell’emergenza economica nello scorso anno, la meeting industry vuole diventare simbolo della ripartenza del prodotto Italia nel 2021 non appena sarà consentito».

La richiesta è di «poter accedere ai nuovi strumenti di sostegno per rafforzare e prolungare la Cassa Covid. Un atto a nostro avviso dovuto – continua Danese – non solo a tutela degli addetti e del know how del comparto, ma anche a beneficio del rilancio delle 200 mila imprese made in Italy che partecipano alle nostre manifestazioni, che nel 75% dei casi rappresentano l’unica piattaforma di visibilità internazionale per il business delle Pmi italiane».

A confermare i dati è Alessandra Albarelli, presidente di Federcongressi&eventi: «L’industria dell’organizzazione di eventi aziendali, convegni e congressi ha subito nel 2020 una perdita di ricavi per 28,5 miliardi di euro. Siamo in una situazione di blocco totale della domanda con conseguente azzeramento di potenziali ricavi almeno fino al 30 giugno 2021».

Dubbi, da parte di Albarelli, anche sulla seconda metà dell’anno: «Il secondo semestre non sarà a pieno regime, ammesso che la situazione epidemiologica migliori – dichiara – ed è quindi prevedibile una perdita di ricavi anche per il 2021 di oltre il 70%».

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